Le vedute costiere che compongono la raccolta “Fari di Sicilia” sono riproduzioni a stampa di una serie di dipinti realizzati da Elena Cutrona con pittura ad olio su tavola. Le immagini sono ispirate a vedute delle coste siciliane di fine Ottocento. Le stampe sono state riprodotte in quadricromia, con procedimento grafico artigianale, su carta Fabriano “rosaspina” da 280 grammi, ed ognuna di esse misura 90×30 cm. Le didascalie presenti nel margine inferiore delle stampe, descrivono i fari e i semafori sulle coste siciliane segnatamente a numerose indicazioni di carattere topografico e geografico.

Attraverso le ricostruzioni “filologiche” della raccolta “Fari di Sicilia”, è possibile immergersi nell’atmosfera sfumata e senza tempo di luoghi ricchi di fascino e di storia, intraprendendo così un viaggio immaginario lungo le coste siciliane e le sue isole minori.

SALINA
L’isola di Salina ha un’origine vulcanica, testimoniata dai due crateri di Monte Fossa delle felci e Monte dei Porri. D’inverno può succedere di vedere le cime dei due monti imbiancate di neve, nonostante la bassa latitudine. Santa Marina, Malfa e Leni sono i maggiori centri abitati dell’isola; ma è da Pollara che si può godere del più bel tramonto dell’isola. Salina è rinomata per la coltura dei capperi e per la produzione di un vino dai sentori dolcissimi, la malvasia.
PORTO EMPEDOCLE
Una bassa collina di pietra calcarea che degrada sul mare domina lo scalo marittimo di questa città della Sicilia sud occidentale. Nel passato da questo sottile lembo di terra venivano imbarcati alla volta del mare i prodotti dell’entroterra, il grano proveniente dai latifondi e lo zolfo dalle miniere. Oggi questo porto, che non ha più l’importanza di un tempo, vede affermarsi la sua notorietà come luogo storico e letterario.
PORTO PALO
Intorno alla storica tonnara di Capo Passero oggi non più attiva, si sviluppò il porto peschereccio e la borgata di Porto Palo. Sulla sommità del colle chiamato Cozzo Spadaro, è situato uno dei fari più importanti d’Italia che segnala, insieme al faro sull’isola di Capo Passero, l’estremità sud orientale del Paese. Esso è costruito sull’isola omonima, sulle rovine di un forte risalente al tempo di Carlo V, edificato per proteggere l’isola dalle incursioni dei turchi nel Mediterraneo.
PANAREA
Insieme a Basiluzzo ai grandi scogli di Lisca Bianca, Dattilo, Bottaio, Lisca Nera e con gli scogli minori Panarelli e Formiche, Panarea forma un piccolo gruppo che si ritiene resto di un antichissimo vulcano. L’isola, la più piccola e la più verdeggiante delle Eolie, conserva ancora i segni delle popolazioni che l’abitarono in tempi lontanissimi, come dimostrano le rovine di un villaggio preistorico nei pressi di Capo Milazzese, tra la baia di Drautto e Cala Junco.
PALERMO
Il porto di Palermo si estende lungo la Cala fin sotto al Monte Pellegrino. Una leggenda palermitana racconta che nel 1624 un vascello con un carico destinato al Viceré approdò al Molo Vecchio di nord: il suo arrivo fu causa di una terribile epidemia di peste che decimò la città di Palermo. Soltanto la devozione dei palermitani per Santa Rosolia, venerata nel santuario sul Monte Pellegrino, fece sì che la peste miracolosamente cessasse.
MILAZZO
Il porto di Milazzo, situato sulla costa del Tirreno, è il punto di partenza per raggiungere l’Arcipelago Eoliano. Il Santuario di S.Francesco di Paola, protettore della gente di mare, con la sua scenografica scalinata, collega il porto e la città moderna con la parte alta della città, detta la Città Murata. Raccolta su un’altura, essa è circoscritta da un’ampia cinta muraria cinquecentesca, all’interno della quale si trovano il Castello di Federico II e i ruderi del Duomo Aragonese.
MESSINA
Nel 1908 un’onda di enormi proporzioni, si sollevò nello Stretto di Messina, superò la penisola di S.Ranieri e si abbattè sulla città radendola al suolo quasi interamente. A seguito di questa immane catastrofe, la città fu ricostruita grazie agli sforzi congiunti di tutto il Paese. Rimangono a memoria della gloria di questo luogo, importanti opere di fortificazioni quali il Forte S.Salvatore, la Torre di Punta San Ranieri su cui si trova il Faro, e il Forte Gonzaga sulle colline, di epoca cinquecentesca.
MARSALA
Sulla costa sud occidentale della Sicilia, nei pressi di Capo Boeo, proprio di fronte le coste africane, si apre il porto di Marsala, l’antica Lilibeo. Ricordata per importanti fatti di storia che hanno avuto questo luogo come scenario, la città di Marsala deve la sua fama specialmente ad un vino assolato e forte prodotto nell’entroterra, conosciuto con il nome di Marsala.
LIPARI
Lipari è la più grande delle isole Eolie; la cittadina di Lipari si estende sulla costa est dell’isola, dal porto rifugio di Pignataro lungo l’insenatura di Marina Lunga fino alla Marina corta. Il promontorio alle sue spalle, detto il Castello, è una fortezza naturale. Sulla sommità della cittadella, sorge la cattedrale di epoca normanna, dedicata a S. Bartolomeo. Grazie alla sua posizione strategica, Lipari è stata abitata fin dalla preistoria da antiche popolazioni, che ne sfruttavano i giacimenti di ossidiana.
ISOLA DELLE CORRENTI
Sulla rotta che dal canale di Sicilia conduce in prossimità della costa jonica, si incontra l’Isola delle Correnti, vertice estremo della Sicilia. Su quest’isolotto, che fa da spartiacque tra i due mari, battuto dai venti salmastri, è posto un faro di forma poligonale. Da questo strategico punto, si ha la visione contemporanea dei fari di Cozzo Spadaro e di Capo Passero.
FAVIGNANA
Riscaldata lievemente dal vento tiepido di ponente, Favignana, con la sua caratteristica forma di farfalla, è la maggiore tra le isole Egadi. Il Forte di Santa Caterina, eretto sulla Montagna Grande al tempo di Federico II, domina l’isola dall’alto. Il faro di Punta Sottile, all’estremità più occidentale dell’isola, è considerato tra i più importanti della Sicilia.
CATANIA
Il quartiere sul mare, il più antico della città di Catania, si sviluppa intorno al porto, ed ha il nome di Civita. Lo si può osservare approdando al porto di Catania, unitamente ad uno storico viadotto ferroviario chiamato gli archi della marina, realizzato intorno al 1860, che segna idealmente il confine tra il mare e la città; più in alto, le cupole del Duomo e di altre chiese catanesi, l’arcivescovado e diversi palazzi nobiliari. Ad ovest dell’avamporto è ben visibile il faro a luce rotante di sciara Biscari, che prende il nome dal Principe che aveva in concessione questo tratto di scogliera.
AUGUSTA
Fondata da Federico II che la dotò di un possente castello, Augusta ebbe, a partire da quel momento, un ruolo strategico: il forte Garsia e il forte Vittoria, costruiti sulle isolette a baluardo nel porto in epoca successiva, ne attestano la fama di cittadella militare. La città giace su un’antica penisola protesa tra il porto Megarese e il porto Xifonio, di origine greca. Risalendo verso nord in direzione di punta Izzo, si trova un promontorio roccioso che protegge la baia di Augusta dai venti di nord ovest, sulla cui sommità si eleva il faro di S. Croce.
ACITREZZA
Piccolo borgo di pescatori, diventato all’inizio del secolo scorso una località balneare non distante dalla città di Catania, è il “luogo letterario” in cui è ambientato il romanzo verista “i Malavoglia” di Giovanni Verga. L’isoletta Lachea e i grandi scogli detti “i faraglioni” che si trovano all’imboccatura del porticciolo con le loro caratteristiche formazioni basaltiche, sono di grande interesse geologico poiché rappresentano le prime manifestazioni dell’Etna al di sotto del mare 500 milioni di anni fa. Questi luoghi, conosciuti fin dall’antichità, sono stati narrati da Omero nell’Odissea. Si racconta che qui l’eroe Ulisse si scontrò con Polifemo, il quale scagliò nel vano tentativo di ucciderlo i grossi scogli che ancora oggi ammiriamo.
ALICUDI
L’antica Ericusa, (nome che deriva dall’erica che copisamente la ricopriva), guarda ad ovest ed è l’isola più appartata dell’arcipelago eoliano. Alicudi ha una forma conica che ben richiama la sua origine vulcanica, e coste quasi tutte a picco sul mare, circondate da scogli e secche affioranti. Il versante ovest è scosceso e disabitato, quello est è invece collinoso, e sparse tra le coltivazioni, si scorgono piccoli gruppi di case. Alicudi porto è l’unica spiaggia raggiungibile a piedi.
FILICUDI
Abitata fin dai tempi remoti, come testimoniano i ritrovamenti archeologici di Capo Graziano, quest’isola ha un paesaggio dolce nonostante la sua natura vulcanica. Il rilievo più alto è Fossa delle Felci sulle cui pendici si trovano piccoli insediamenti di case. Sulla costa sud-est , tra Punta Stimpagnaro e Capo Graziano, si trova Pecorini, un pittoresco borghetto marinaro.
SIRACUSA
La città sorge sull’isola di Ortigia, sulla cui estremità, proteso sul mare, si erge il forte Maniaci edificato da un generale bizantino e ampliato successivamente da Federico II di Svevia. Esso si svela in tutta la sua poderosa mole alla destra di chi entra nel porto di Siracusa. In questa baia di straordinaria luminosità, aprono le foci il Ciane e l’Anapo, importantissime vie fluviali del passato sulle cui rive crescono ancora oggi i papiri.
STROMBOLI
L’isola, che è la più orientale dell’arcipelago delle Eolie, è un vulcano ancora attivo. A ovest di Punta Lena si stende la lunga spiaggia nera sulla quale si susseguono le piccole frazioni marinare di Fico Grande, S. Vincenzo, Piscità, e S. Bartolomeo. In direzione sud-est, poco distante dalla costa di Stromboli, si staglia l’aguzza sagoma di Strombolicchio, uno scoglio sormontato da guglie alte fino a 50 metri, sulla cui sommità è posto un faro.
TRAPANI
Esposto ai venti di scirocco e maestrale che spirano forti, il porto di Trapani rappresenta il rifugio più sicuro della Sicilia orientale. Il mito racconta che Cerere, dea delle messi, nel tentativo disperato di salvare la figlia Proserpina rapita da Plutone, lasciò cadere la sua falce dorata in questo specchio di mare. Ed è forse per questo che il promontorio, originariamente costituito da isolette, con la sua caratteristica forma di falce, cinge ancora oggi il porto di Trapani.
VULCANO
Mitica residenza di Eolo, Vulcano è un’isola molto interessante per i fenomeni vulcanici che vi si riscontrano. Da un punto di vista geologico, insieme a Stromboli, Vulcano è l’isola più giovane dell’arcipelago. Anche l’isolotto di Vulcanello, collegato con un istmo a Vulcano, è considerato di recente formazione geologica, come già annotarono gli storici intorno al primo secolo dopo Cristo, che descrissero lo spettacolo impressionante della sua nascita dal mare.
PUNTA SECCA
Punta Secca è una lingua di sabbia che da sempre ha avuto un ruolo strategico nel territorio, come testimoniano anche le torri di Pietro e Braccetto. È conosciuta anche con i nomi di Capo Scalambri, o Scaramia: non distante dall’antica Kamarina, si trovava anticamente un porto canale di Kaucania, dove si rifugiarono nel III secolo d.c. i coloni greci scampati all’invasione romana. Dalla seconda metà dell’800, un faro di colore bianco alto 39 metri segnala ai pescatori i bassi fondali.
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